E’ importante sapere cosa sono gli ecobonus perché 7 impianti di riscaldamento civili su 10, all’interno delle abitazioni, sono irregolari con conseguenze in termini d’inquinamento.
Il pm10 presente in atmosfera, è generato, tra le altre cose, in misura molto significativa anche dagli impianti di riscaldamento, che hanno bisogno della manutenzione periodica e specialistica, anche allo scopo di diminuire i relativi consumi.
Tra ventilazione insufficiente, scarico fumi non idoneo, sistema di regolazione temperatura ambiente inesistente, ma ancora casi il libretto climatizzazione era assente o incompleto la situazione è drammatica. Situazione cui però si potrebbe facilmente porre rimedio. Grazie al bonus caldaia, confermato anche per il 2020, sarà possibile sostituire la vecchia e avere un impianto di riscaldamento perfettamente funzionante, efficiente e soprattutto meno inquinante. La misura consente di sostituire la vecchia caldaia con una nuova a condensazione e godere di sgravi fiscali.
Cos’è l’ecobonus?
Il bonus consente di sostituire la vecchia caldaia con una nuova caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore. Lo sgravio fiscale viene commisurato in forma del 50% della spesa sostenuta se l’intervento riguarda solamente l’installazione di una caldaia a condensazione di classe A. Se l’intervento riguarda l’installazione della caldaia a condensazione e di sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII (o impianti dotati di apparecchi ibridi con sistema a pompa di calore e caldaia a condensazione), l’incentivo fiscale sale al 65% della spesa sostenuta.
A chi è diretto l’ecobonus?
Il bonus può essere richiesto dal proprietario dell’immobile oggetto dell’intervento o da chiunque ne abbia diritto (come, ad esempio, l’affittuario). Il limite massimo di spesa per l’ecobonus caldaia è di 30.000 euro per ogni unità immobiliare.